La “Scala di Napoli” e gli inglesi: un saggio di Giuseppe Rampulla

rampulla

Molti autori, nell’affrontare il complesso intreccio riguardante i due riti di Misraïm e Memphis scrivono che non è dato sapere delle loro origini, soprattutto se si vuole riconoscerne le radici nell’antichità.

Quel che è certo è il clima culturale nel quale si svilupparono: siamo infatti in un contesto che vede le armate napoleoniche in Egitto, la riscoperta del significato dei geroglifici e, pertanto, anche dell’antica civiltà faraonica.

Tuttavia, a queste affermazioni, pone rimedio il saggio di Giuseppe Rampulla: “Dei Riti Egizi e della Tradizione italico-mediterranea” (edizioni Tipheret), proponendo un approccio che colloca nel ‘700 le origini dei Riti egizi e che prende avvio dalla raccolta di testi “Crata Repoa”, il cui coautore, assieme al conterraneo Johann Whilelm von Bernhard Hymmen, è Karl Friedrich von Köppen (1734-1797), fondatore a Berlino del Rito degli “Architetti africani”.

I testi raccolti in “Crata Repoa” si riferiscono ad un rito denominato “Rito degli Antichi Misteri dei Sacerdoti Egizi”, con carattere egizio-ellenico. Rampulla ne traccia le caratteristiche essenziali riguardanti i sette gradi dei quali era composto e commenta che è “indubbia l’importanza che il Crata Repoa ebbe nella formazione di quei contesti iniziatici che diedero vita ai Riti Egizi primitivi”.

Rampulla cita poi Giuseppe Balsamo, alias Alessandro Conte di Cagliostro, il quale di ritorno da Malta, dove aveva frequentato la Loggia “Discrezione e Armonia”, raggiunse Napoli, dove conobbe Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero. Fu in questo contesto, sostiene Rampulla, che si “coniò la cosiddetta «Scala di Napoli», ovvero quel regime di Alti Gradi che ancora oggi si tramanda integro nei quattro e ultimi gradi del Rito Antico e Primitivo di Memphis-Misraïm, conosciuti come Arcana Arcanorum”.

Cagliostro fondò in seguito molte Logge di Rito Egizio, comprese alcune fimminili di adozione, ma, sostiene Rampulla: “Con certezza abbiamo prove documentate che il Rito di Misraïm era presenta a Napoli già nel 1728, praticato dalla Loggia «Perfetta Unione», funzionante con “Lettera Patente” della Gran Loggia d’Inghilterra, datata 11 maggio 1728, a firma di William Reid, inviata ad alcuni Fratelli napoletani in nome e per conto del Gran Master Sir Henry Hare, III Barone Colerain.

Qui è necessario soffermarci, per constatare che i primi vagiti del Rito di Misraïm avvengono non sotto la tutela della Massoneria francese, ma della Gran Loggia d’Inghilterra.

Inoltre, Rampulla evidenzia come la storia documentale contrasti con quella “che ancora oggi è considerata la data ufficiale del Rito Egizio di Misraïm: Venezia 1788”. “Anche l’altra data, 10 dicembre 1747, giorno in cui si vuole che Raimondo di Sangro, VII Principe di Sansevero, (1710-1771) già iniziato a Parigi il 24 maggio 1737 nella Loggia del Duca di Villeray, abbia fondato – aggiunge Rampulla – nel suo palazzo di Piazzetta Nilo un Antiquus Ordo Aegypti nel quale opererà il Rito di Misrai seu Aegypti, ci indica la preesistenza napoletana del Rito di Misraïm rispetto a quello di Venezia”.

Secondo Rampulla, la Loggia Madre del Rito di Misraïm fu la Loggia “Perfetta unione”, della quale il Principe di Sansevero era Maestro Venerabile e nel seno della Loggia “Pefetta Unione” fu elaborato il “Regime Napoletano” noto come “Scala di Napoli” o come “Arcana Arcanorum”, ovvero i gradi 87, 88, 89 e 90 del Rito Antico e Primitivo di Mamphis-Misraïm.

Dalla Loggia napoletana derivarono, secondo la ricostruzione di Rampulla,  due tronconi: il primo a Venezia, “non in possesso dei gradi autentici della “Scala di Napoli” e il secondo in Francia, con Gad Bedarride, che operò a Napoli per sostenere la Repubblica Partenopea del 1799. Al suo ritorno in Francia iniziò i figli: Marc e Joseph.

Secondo Ragon, ricorda Rampulla, anche i Bedarride, come i “veneziani”, non avrebbero avuto accesso alla “Scala di Napoli”.

Il Rito di Memphis, anche conosciuto come Rito Orientale di Memphis, origina dall’Egitto, nel 1798, per opera di Napoleaone Buonaparte e del suo generale Jean Baptiste Kléber.

Il testo di Rampulla, che entra nel merito dei vari Gradi del Rito, non manca di occuparsi degli intrecci con le società Teosofica e Antroposofica e dei rapporti con altre linee iniziatiche.

Il saggio di Rampulla è ricco di documentazione ed è un testo utile per chi voglia capire la storia di una linea iniziatica di notevole interesse.

Silvano Danesi

 

 

 

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